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Primo discorso del presidente dopo la conferma a seguito della rinuncia di Abdullah I fondamentalisti lo gelano: "Elezioni decise a Washington, uniti contro la cospirazione" Karzai, mano tesa ai Taliban "Fratelli, tornate in Afghanistan" 2009-10-03 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-11-03 Karzai rieletto, appello ai talebani Dura replica: marionetta dell'Occidente Il neo presidente: "Depongano le armi, partecipino al processo di pace. Insieme sradicheremo la corruzione" * NOTIZIE CORRELATE * Afghanistan: salta il ballottaggio. Karzai eletto presidente (2 novembre 2009) * Brogli alle elezioni: l' inviato degli Usa adesso accusa Karzai di A. Nicastro (29 agosto 2009) Hamid Karzai (Reuters) Hamid Karzai (Reuters) KABUL - I "fratelli talebani" depongano le armi e partecipino al processo di pace nel Paese: è l'appello del presidente afgano Hamid Karzai, nel primo intervento dopo la rielezione seguita all'annullamento del ballottaggio per il ritiro di Abdullah Abdullah. Karzai ha chiesto ai talebani espatriati dall’Afghanistan di tornare e ha confermato l’intenzione di coinvolgere nella nuova amministrazione funzionari provenienti da ogni parte del Paese. "MARIONETTA" - Durissima la replica degli studenti del Corano: Karzai non è che "una marionetta" delle potenze occidentali che hanno deciso l'esito delle elezioni. In un comunicato diffuso sul web a nome dell'Emirato islamico in Afghanistan affermano che "l'annullamento delle elezioni ha dimostrato che le decisioni che riguardano l'Afghanistan sono elaborate a Washington e a Londra prima di essere annunciate a Kabul". I talebani giudicano poi "sorprendente che coloro che sostenevano che la marionetta Karzai era coinvolta in massicce e inaccettabili frodi, l'abbiamo ora eletto presidente sulla base di quegli stessi voti fraudolenti". AFGHANI UNITI - "Tenteremo di portare la pace in tutto il Paese. Chiediamo ai nostri fratelli talebani di tornare in Afghanistan in questo ambito, e su questo chiediamo l'assistenza e la cooperazione della comunità internazionale - ha detto Karzai -. La pace sarà possibile quando tutti gli afgani saranno uniti e parleranno con una sola voce, lavorando insieme per un governo di unità che rappresenti tutti". L'amministrazione di Kabul ritiene che i principali leader ribelli si siano rifugiati nel vicino Pakistan. Karzai ha proposto varie volte al mullah Omar, il capo supremo dei talebani, e agli altri responsabili dei combattenti islamici di unirsi al processo politico, garantendo la loro incolumità anche al cospetto delle forze internazionali, ma i suoi appelli non sono mai stati presi in considerazione dai leader degli studenti del Corano. CORRUZIONE - Il neo presidente ha detto che intende "sradicare la corruzione e affrontare tutti i problemi esistenti": "L'Afghanistan è stato infestato dalla corruzione, il nostro governo è stato infestato dalla corruzione. Impiegheremo tutti i mezzi necessari per sradicare questa sporcizia - ha dichiarato -. Dobbiamo essere capaci di dimostrare alla nazione afgana e al mondo che gli afgani sono sinceri nei loro sforzi e vogliono raggiungere dei risultati".
03 novembre 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-11-03 Primo discorso del presidente dopo la conferma a seguito della rinuncia di Abdullah I fondamentalisti lo gelano: "Elezioni decise a Washington, uniti contro la cospirazione" Karzai, mano tesa ai Taliban "Fratelli, tornate in Afghanistan" Karzai, mano tesa ai Taliban "Fratelli, tornate in Afghanistan" Hamid Karzai KABUL - Il presidente rieletto afgano, Hamid Karzai, ha promesso un governo "inclusivo" nel corso del suo primo discorso dopo la vittoria elettorale, "nel quale nessun afgano si sentirà distante". E offre una tregua anche i fondamentalisti taliban: "Tenteremo di portare la pace in tutto il Paese. Chiediamo ai nostri fratelli talebani di tornare in Afghanistan in questo ambito, e su questo chiediamo l'assistenza e la cooperazione della comunità internazionale", ha detto Karzai. La pace sarà possibile "quando tutti gli afgani saranno uniti e parleranno con una sola voce, lavorando insieme per un governo di unità che rappresenti tutti", ha aggiunto il presidente. Un discorso "inclusivo" che si rivolge anche alla vasta opposizione guidata dal suo avversario nel primo turno elettorale, l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah, che ritirandosi dal ballottaggio ha di fatto consegnato la vittoria a Karzai ma continua a denunciare la condotta illeggittima del presidente e la sua responsabilità nelle frodi elettorali che hanno portato all'invalidazione di centinaia di migliaia di voti nel primo turno del 20 agosto scorso. Karzai ha poi toccato un altro punto delicato della sua presidenza, impegnandosi a "sradicare la mala pianta della corruzione". Il presidente Usa Barack Obama gli aveva raccomandato di impegnarsi contro la piaga che affligge il Paese e ne mina alle basi lo sviluppo: "La corruzione ha diffamato l'Afghanistan" ha detto Karzai, accusato da più parti di tollerare il fenomeno quando non addirittura di alimentarlo, "il nostro governo è stato diffamato dalla corruzione. Lotteremo con ogni mezzo per sradicare questa mala pianta". Dai Taliban per ora arrivano solo reazioni fredde. "La vera decisione degli affari afgani è stata presa a Washington e solo annunciata in Afghanistan", hanno affermato oggi gli studenti coranici in una prima reazione alla vittoria di Karzai. In un comunicato in cui chiedono alla nazione afgana di essere "unita contro i nemici e la cospirazione", i Taliban esortano inoltre il popolo afgano a lottare per la realizzazione di un governo islamico. Nei giorni scorsi i fondamentalisti islamici avevano minacciato di compiere diffuse violenze contro il secondo turno delle elezioni presidenziali, e la settimana scorsa hanno attaccato un hotel dove erano ospitato personale delle Nazioni Unite, uccidendo cinque funzionari dell'Onu e ferendone altri nove. (3 novembre 2009)
La commissione elettorale cancella il secondo turno previsto per il 7 novembre in seguito al ritiro dell'unico sfidante Abdullah, in polemica sui brogli Ballottaggio annullato, Karzai presidente Ban Ki-Moon: "Rispettiamo ogni decisione" Ballottaggio annullato, Karzai presidente Ban Ki-Moon: "Rispettiamo ogni decisione" Hamid Karzai con Ban Ki-moon KABUL - Hamid Karzai è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali dopo l'annullamento del ballottaggio di sabato prossimo in seguito alla decisione dell'unico sfidante, Abdullah Abdullah, di ritirarsi. L'ex ministro degli Esteri Abdullah ieri aveva ritirato la sua candidatura denunciando che il voto non sarebbe stato trasparente. "Dichiariamo Hamid Karzai, che ha conseguito la maggioranza dei voti nel primo turno ed è l'unico candidato nel secondo turno, presidente eletto dell'Afghanistan", ha detto il presidente della Commissione elettorale indipendente, Azizullah Ludin. "Non ci sarà un ballottaggio", ha aggiunto Daud Ali Najafi, membro della Commissione, spiegando che è stato cancellato per risparmiare i fondi stanziati per l'organizzazione e per evitare ulteriori attacchi degli insorti. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, oggi in visita a Kabul, si è congratulato con Hamid Karzai per la sua rielezione. Il segretario generale dell'Onu aveva da poco ammesso che il secondo turno era "l'elezione più difficile mai sostenuta dalle Nazioni Unite" e aveva anche assicurato il pieno sostegno dell'Onu a qualsiasi decisione presa dalle autorità afgane. La Commissione elettorale ha ribaltato quanto indicato ieri, ovvero che la legge afgana obbligava allo svolgimento di un secondo turno non essendo contemplata l'eventualità del ritiro di un candidato dopo i termini previsti per una eventuale rinuncia. Karzai, rimasto così unico candidato in lizza, ieri si era detto fiducioso in un ballottaggio ma disposto ad accettare qualsiasi decisione di un'autorità competente, sottolineando però che il governo non è tenuto a rispettare quanto stabilito dalla commissione, il che - se l'esecutivo dovesse dimostrare il suo disaccordo - lascerebbe nelle mani della corte suprema una eventuale decisione legale definitiva. La decisione di Abdullah pone comunque un serio problema di legittimità per il governo di Karzai, come hanno sottolineato gli analisti. Se lo svolgimento del secondo turno appariva infatti a questo punto inutile dal punto di vista dell'esito finale, costoso da organizzare e sotto la minaccia delle violenze dei talebani, il suo annullamento potrebbe spingere Abdullah a rifiutarsi di riconoscere l'autorità del presidente, alla luce di un primo turno elettorale macchiato da numerose frodi (il 25% dei voti annullati) che rimane di fatto l'unica investitura ricevuta da Karzai; d'altra parte, è probabile che la partecipazione al secondo turno sarebbe stata talmente bassa da inficiare comunque la legittimità del voto. La commissione elettorale indipendente era uno dei punti di contestazione da parte dell'avversario del presidente uscente Hamid Karzai: Abdullah sostiene infatti che è controllata da uomini di sua fiducia e che ha contribuito ai brogli accertati dagli osservatori internazionali nel primo turno, lo scorso 20 agosto. (2 novembre 2009 |
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